Oggi celebriamo un anno dalla pubblicazione dei primi dati nazionali sulla violenza ostetrica, realizzati della Doxa in collaborazione con OVOItalia, La Goccia Magica e CiaoLapo.
Con la campagna di comunicazione abbiamo raggiunto oltre 24 milioni di persone, con più di 266 apparizioni su stampa e TV. Abbiamo pubblicato due articoli scientifici (Abuse and disrespect in childbirth assistance in Italy: A community-based survey; Sociodemographic characteristics of women participating to the LOVE-THEM (Listening to Obstetric Violence Experiences THrough Enunciations and Measurement) investigation in Italy) e altri sono in arrivo.
Abbiamo ricevuto tantissimo interesse dall’estero e abbiamo partecipato a numerose conferenze e convegni. Dall’interno abbiamo ricevuto lettere pubbliche contenenti minacce legali e diffamazione (1, 2) e nessun interesse da parte delle istituzioni. L’unico sforzo fatto da parte delle istituzioni nazionali è stato quello di delegittimare i dati, criticandone i metodi (3), tralasciando il commento sul fenomeno.
In altri paesi europei, le istituzioni hanno convocato le madri e si sono assunte la responsabilità di affrontare il problema (come in Spagna e Olanda), anche senza dati statistici rappresentativi.
Tuttavia, le madri hanno ancora voce e producono e continueranno a produrre dati sulla violenza ostetrica, al livello nazionale e internazionale, con la consapevolezza che in un sistema cieco, sordo e muto, il posto a tavola se lo dovranno conquistare con pazienza, perseveranza e determinazione.
Nel frattempo, il cambiamento continua da basso.
Elena Skoko